Rendiconti Online della Società Geologica Italiana - Vol. 4/2008

Integrated study of hydrothermal dolomitization as off-shore Adriatic potential reservoirs analogue (Mesozoic of Monte Grappa, Venetian Prealps, Italy)

Daniele Masetti (*), Paola Ronchi (**) & Davide Camocino (**)
(*) Dipartimento di Scienze Geologiche, Ambientali e Marine, Università di Trieste, Via Weiss 1, Trieste. E-mail: masetti@units.it (**) Eni S.p.A., E & P Division, Via Emilia 1, San Donato Milanese (MI).


DOI: https://doi.org/
Volume: 4/2008
Pages: 59-62

Abstract

La successione mesozoica dell' off-shore Adriatico è attraversata da corpi dolomitici che rappresentano potenziali reservoir di idrocarburi; corpi dolomitizzati che ne rappresentano eccellenti analoghi di superficie attraversano la successione mesozoica del Monte Grappa e delle Prealpi Venete Orientali. La successione mesozoica di quest'area appartiene al settore orientale della Piattaforma di Trento ed è quindi caratterizzata da una evoluzione in ambiente di mare sottile durante l'Hettangiano-Sinemuriano (Formazione di Monte Zugna, ex Membro Inferiore dei Calcari Grigi) direttamente ricoperta dal Rosso Ammonitico e Biancone in assenza della classica unità pliensbachiana nota in letteratura come Formazione di Rotzo. La dolomitizzazione si presenta sotto forma di corpi decametrici di brecce a clasti prevalentemente silicei che tagliano in netta discordanza i calcari selciferi del Biancone secondo direzioni in larga prevalenza attorno a N-S. Il ritrovamento di un corpo di breccia, i cui clasti sono contenuti in una matrice proveniente dalla Scaglia Variegata ha permesso la sua interpretazione come un filone sedimentario, messo in posto durante l'Albiano-Cenomaniano, successivamente dolomitizzato. Sono state individuate tre fasi di dolomitizzazione (dapprima sostituzione della originaria matrice calcarea e successivamente due fasi di precipitazione di cemento dolomitico, l'ultima delle quali a sella). Le analisi delle inclusioni fluide suggeriscono una temperatura di formazione dei cementi attorno agli 85-100° che suggerisce una dolomitizzazione di tipo idrotermale. Un possibile modello genetico per questa dolomitizzazione prevede la circolazione in ambiente di seppellimento profondo di fluidi derivati da acqua di mare che, durante la messa in posto dei thrusts alpini utilizzava queste discontinuità risalendo attraverso i più permeabili filoni sedimentari che tagliavano il Biancone.

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